Noi, pellegrini di un giorno al santuario di Nostra Signora del Rimedio

Signore, non posso restare molto tempo in chiesa:
Nel lasciare ardere questa candela,
è un po’ di me stesso che voglio donarti.
Aiutami a prolungare la preghiera
nelle azioni di questo giorno
“.

16 settembre 2014 – Queste parole, che fanno parte di una bella preghiera affissa in una parete del Santuario di Nostra Signora del Rimedio, ben esprimono lo spirito con cui noi tutti, pellegrini di un giorno, abbiamo vissuto la bella giornata di martedì 16 settembre, assieme al nostro parroco padre Quintino.
Entrare nel santuario, è stata un’emozione forte perché quasi tutti noi abbiamo il ricordo del pellegrinaggio, fatto almeno una volta nella nostra infanzia, al santuario di nostra Signora del Rimedio, quando si viaggiava con meno comodità, ma con il cuore ugualmente pieno di tanta devozione e amore per la nostra Beata Vergine Maria, invocata col titolo del Rimedio.
È stato questo il momento centrale della giornata.
Lì siamo stati accolti dal parroco, don Vincenzo, che ci ha dato le notizie storiche del santuario, ricordandoci come la devozione a nostra Signora del Rimedio sia legata anche ai viaggi, davvero di speranza, che le mamme facevano nel dopoguerra, con in braccio i loro bimbi colpiti dalla poliomielite. Da qui l’idea di far nascere, proprio accanto al santuario, quel centro di riabilitazione intitolato a Santa Maria Bambina, oggi pienamente funzionante.
Non meno interessanti le altre tappe che hanno caratterizzato la giornata: la visita guidata alla Basilica di Santa Giusta, la visita alla parrocchia del SS. Redentore ad Arborea, la sosta nel piazzale “Regina della pace” a san Nicolò d’Arcidano.
Che momento emozionante trovarsi davanti alla bella statua marmorea rappresentante la madonna di Medjugorie; recitare insieme il rosario e insieme cantare i bei canti per la Regina della pace!
Un ringraziamento va al sindaco di san Nicolò d’Arcidano per la bella accoglienza riservataci.
Anche la sosta, doverosa, per il pranzo a Terralba, è stato un momento di grande affabilità e gioia tra di noi.
Caro padre Quintino, complimenti per l’ottima organizzazione, per il clima festoso e insieme di forte spiritualità che è riuscito a instaurare, per la capacità di far rispettare a tutti l’orario nelle diverse tappe.
Il suo fischietto, con cui ci chiamava a raccolta, ci mancherà.
È stata un’esperienza talmente positiva che tutti noi siamo pronti… per il prossimo pellegrinaggio.

Tino e Uccia

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