Ricognizione canonica delle spoglie mortali della SdD Edvige Carboni

Tra martedì 6 e mercoledì 7 ottobre 2015, dopo più di mezzo secolo di attesa, presso il cimitero di Albano Laziale (Roma), alla presenza del Tribunale Ecclesiastico della diocesi suburbicana, presieduto da Mons. Giuseppe Zane, Delegato del Vescovo di Albano, Sua Ecc. Rev.ma Mons. Marcello Semeraro, è stata eseguita l’estumulazione e la conseguente ricognizione canonica delle spoglie mortali della Serva di Dio Edvige Carboni.
Un avvenimento cui, da Pozzomaggiore, hanno assistito, il sottoscritto Ernesto Madau, il parroco don Quintino Manca, don Giampaolo Pais, il sindaco Mariano Soro, Antonio Giorgio Carboni, Tonino Pischedda e Pier Luigi Marchesi. Una tappa importante della Causa di Beatificazione in corso della nostra illustre concittadina, per cui l’emozione è stata tanta da parte di tutti i presenti, anche degli abitanti della cittadina laziale, che vi hanno presenziato. Presente alla cerimonia anche p. Ottaviano D’Egidio, della Congregazione della Croce e della Passione di Gesù Cristo, promotrice della Causa di Beatificazione insieme alla nostra parrocchia di San Giorgio martire, col suo Movimento. (altro…)

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Alla miniera di Serbariu per sentir parlare di speranza

Domenica 17 marzo, in occasione dell’imminente festa di san Giuseppe lavoratore, si è svolta a Carbonia, nel suggestivo complesso della Grande Miniera di Serbariu, una giornata di riflessione sulle tematiche del lavoro e dello sviluppo promossa dal Movimento Lavoratori di Azione Cattolica, alla quale ha partecipato anche una piccola delegazione della nostra parrocchia, che ha invitato la chiesa sarda e la società civile e imprenditoriale a raccogliersi in una delle aree più depresse della nostra regione. Luoghi che sanno di lotte, sacrifici, solidarietà, e che diventano oggi, per le popolazioni che in quei territori vivono, simbolo di rinascita, occasioni di rilancio, speranza di un futuro più sereno. (altro…)

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Ricordando il nostro carissimo Antonio

“Io la mia parte la devo fare…”.
Talvolta l’avevamo sentito pronunciare queste parole e alludeva forse al fatto che lui, in qualità di fratello gemello di P. Agostino, frate francescano conventuale, doveva adempiere ai suoi doveri di cristiano in modo più assiduo. Ora che non c’è più, dobbiamo riconoscerlo, la sua parte l’ha fatta sino in fondo.
Antonio Masia, classe 1916, credente e praticante lo era sempre stato.
Prima come seminarista assieme al fratello, poi come aderente all’A.C. in quel primo gruppo di giovani altrimenti detto “della vecchia guardia” che dr. Fadda aveva formato nel primo dopo guerra e nel quale aveva maturato l’entusiasmo per la fede cristiana.
Fede cristiana che lo accompagnò per tutta la sua vita e per la quale si è contraddistinto nel ruolo del buon padre di famiglia e nella pratica del lavoro onesto e scrupoloso svolto prima come emigrato in Australia e poi al rientro in Sardegna e nel suo paese natale.
Pur nell’anzianità, con animo sereno e appassionato alle cose di Dio, ha preso parte alla ricostituzione della Confraternita della Santa Croce e, sino a che le condizioni di salute glielo hanno permesso, ha partecipato con rettitudine e devozione ai vari appuntamenti.
Se ne è andato in punta di piedi, da vero uomo di pace.
Risentiremo della sua mancanza e dei suoi saggi, pacati e paterni consigli.

I Confratelli

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