L’Eucarestia

Pieter Paul Rubens, L'istituzione dell'Eucarestia

[Cristo] Dio e Signore nostro, anche se si sarebbe immolato a Dio Padre una sola volta morendo sull’altare della croce per compiere una redenzione eterna, poiché, tuttavia, il suo sacerdozio non doveva estinguersi con la morte nell’ultima Cena, la notte in cui fu tradito, [volle] lasciare alla Chiesa, sua amata Sposa, un sacrificio visibile (come esige l’umana natura), con cui venisse significato quello cruento che avrebbe offerto una volta per tutte sulla croce, prolungandone la memoria fino alla fine del mondo, e applicando la sua efficacia salvifica alla remissione dei nostri peccati quotidiani.
Concilio di Trento, DS 1740

Il sacramento dell’Eucaristia, vertice dell’iniziazione cristiana, è fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa. Con l’Eucaristia i cristiani partecipano in modo attivo alla mensa della Parola e del Corpo del Signore per vivere il dono della carità e del servizio ai fratelli. Nell’Eucaristia è realmente presente tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè la stessa persona di Cristo nostra Pasqua. Nella partecipazione all’Eucaristia la Chiesa si edifica nell’unità e si rinnova nella molteplicità dei suoi doni e carismi per conformarsi sempre più al suo Signore nell’attesa della sua venuta. Tutti i sacramenti e le opere della carità, sono strettamente uniti all’Eucaristia e ad essa sono ordinati. La partecipazione al Sacrificio eucaristico perfeziona in noi quanto ci è donato nel Battesimo. I doni dello Spirito sono dati per l’edificazione del Corpo di Cristo e per la maggiore testimonianza evangelica nel mondo. La santissima Eucaristia porta a pienezza l’iniziazione cristiana e si pone come centro e fine di tutta la vita sacramentale.
Conferenza Episcopale Italiana, Incontriamo Gesù

La prima comunione

Nella nostra parrocchia ricevono la prima comunione i fanciulli che frequentano la quarta elementare e che partecipano regolarmente al cammino di catechesi proposto.
La cerimonia si volge solitamente nel mese di maggio.

La comunione agli ammalati

Grazie all’opera dei ministri straordinari le persone inferme e ammalate della nostra comunità ricevono settimanalmente l’Eucarestia.
Per le segnalazioni di nuovi ammalati occorre rivolgersi al parroco.

La comunione nelle mani

«Avviciniamoci dunque con timore, con la coscienza pura e con grande fede: ci sarà dato così come crediamo, senza esitare. Avviciniamoci a Lui con desiderio ardente e, poste le mani a forma di croce, riceviamo il Corpo del Crocifisso».
Così scriveva nell’ottavo secolo san Giovanni Damasceno, a sottolineare l’enorme ricchezza di significato del gesto del protendere le mani per accogliere il dono del Corpo del Signore. Fin dai primi secoli della Chiesa, infatti, e fino a circa l’anno mille, questa era la consuetudine, successivamente sostituita dalla comunione sulla lingua, tradizione arrivata fino ai nostri giorni.
A partire dal 1989, attuando le indicazioni della Sacrosanctum Concilium, la Conferenza Episcopale Italiana permette di consegnare l’Eucarestia deponendola sulle mani dei fedeli protese verso il ministro, affiancando questa modalità alla tradizionale consegna sulla bocca.

Chi desidera ricevere la Comunione sulla mano dovrà:

  • protendere verso il ministro entrambe le mani, con riverenza e rispetto del Corpo di Cristo. Queste siano pulite e prive di guanti;
  • porre la mano destra sotto alla sinistra, dove riceverà la particola, rispondendo Amen;
  • prendere l’Ostia consacrata con la mano destra e portarla alla bocca davanti al ministro, o di lato, così da consentire ai fedeli che seguono di avanzare più speditamente;
  • fare attenzione che nessun frammento vada perso.

Un po’ di catechesi…

…dal compendio al Catechismo della Chiesa Cattolica

271. Che cos’è l’Eucaristia?
È il sacrificio stesso del Corpo e del Sangue del Signore Gesù, che egli istituì per perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno, il sacrificio della Croce, affidando così alla sua Chiesa il memoriale della sua Morte e Risurrezione. È il segno dell’unità, il vincolo della carità, il convito pasquale, nel quale si riceve Cristo, l’anima viene ricolmata di grazia e viene dato il pegno della vita eterna.

272. Quando Gesù Cristo ha istituito l’Eucaristia?
L’ha istituita il Giovedì Santo, «la notte in cui veniva tradito» (1 Cor 11,23), mentre celebrava con i suoi Apostoli l’Ultima Cena.

273. Come l’ha istituita?
Dopo aver radunato i suoi Apostoli nel Cenacolo, Gesù prese nelle sue mani il pane, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Prendete e mangiatene tutti: questo è il mio corpo offerto per voi». Poi prese nelle sue mani il calice del vino e disse loro: «Prendete e bevetene tutti: questo è il calice del mio sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me».

274. Che cosa rappresenta l’Eucaristia nella vita della Chiesa?
È fonte e culmine di tutta la vita cristiana. Nell’Eucaristia toccano il loro vertice l’azione santificante di Dio verso di noi e il nostro culto verso di lui. Essa racchiude tutto il bene spirituale della Chiesa: lo stesso Cristo, nostra Pasqua. La comunione della vita divina e l’unità del Popolo di Dio sono espresse e prodotte dall’Eucaristia. Mediante la celebrazione eucaristica ci uniamo già alla liturgia del Cielo e anticipiamo la vita eterna.

275. Come viene chiamato questo Sacramento?
L’insondabile ricchezza di questo Sacramento si esprime con diversi nomi, che evocano suoi aspetti particolari. I più comuni sono: Eucaristia, Santa Messa, Cena del Signore, Frazione del pane, Celebrazione eucaristica, Memoriale della passione, della morte e della risurrezione del Signore, Santo Sacrificio, Santa e Divina Liturgia, Santi Misteri, Santissimo Sacramento dell’altare, Santa Comunione.

276. Come si colloca l’Eucaristia nel disegno divino della salvezza?
Nell’Antica Alleanza l’Eucaristia è preannunziata soprattutto nella cena pasquale annuale, celebrata ogni anno dagli Ebrei con i pani azzimi, a ricordo dell’improvvisa e liberatrice partenza dall’Egitto. Gesù l’annuncia nel suo insegnamento e la istituisce celebrando con i suoi Apostoli l’Ultima Cena durante un banchetto pasquale. La Chiesa, fedele al comando del Signore: «Fate questo in memoria di me» (1 Cor 11,24), ha sempre celebrato l’Eucaristia, soprattutto la domenica, giorno della risurrezione di Gesù.

277. Come si svolge la celebrazione dell’Eucaristia?
Si svolge in due grandi momenti, che formano un solo atto di culto: la liturgia della Parola, che comprende la proclamazione e l’ascolto della Parola di Dio; la liturgia eucaristica, che comprende la presentazione del pane e del vino, la preghiera o anafora, che contiene le parole della consacrazione, e la comunione.

278. Chi è il ministro della celebrazione dell’Eucaristia?
È il sacerdote (Vescovo o presbitero), validamente ordinato, che agisce nella Persona di Cristo Capo e a nome della Chiesa.

279. Quali sono gli elementi essenziali e necessari per realizzare l’Eucaristia?
Sono il pane di frumento e il vino della vite.

280. In che senso l’Eucaristia è memoriale del sacrificio di Cristo?
L’Eucaristia è memoriale nel senso che rende presente e attuale il sacrificio che Cristo ha offerto al Padre, una volta per tutte, sulla Croce in favore dell’umanità. Il carattere sacrificale dell’Eucaristia si manifesta nelle parole stesse dell’istituzione: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi» e «Questo calice è la nuova alleanza nel mio Sangue, che viene versato per voi» (Lc 22,19-20). Il sacrificio della Croce e il sacrificio dell’Eucaristia sono un unico sacrificio. Identici sono la vittima e l’offerente, diverso è soltanto il modo di offrirsi: cruento sulla Croce, incruento nell’Eucaristia.

281. In quale modo la Chiesa partecipa al sacrificio eucaristico?
Nell’Eucaristia, il sacrificio di Cristo diviene pure il sacrificio delle membra del suo Corpo. La vita dei fedeli, la loro lode, la loro sofferenza, la loro preghiera, il loro lavoro sono uniti a quelli di Cristo. In quanto sacrificio, l’Eucaristia viene anche offerta per tutti i fedeli vivi e defunti, in riparazione dei peccati di tutti gli uomini e per ottenere da Dio benefici spirituali e temporali. Anche la Chiesa del cielo è unita nell’offerta di Cristo.

282. Come Gesù è presente nell’Eucaristia?
Gesù Cristo è presente nell’Eucaristia in modo unico e incomparabile. È presente infatti in modo vero, reale, sostanziale: con il suo Corpo e il suo Sangue, con la sua Anima e la sua Divinità. In essa è quindi presente in modo sacramentale, e cioè sotto le specie eucaristiche del pane e del vino, Cristo tutto intero: Dio e uomo.

283. Che cosa significa transustanziazione?
Transustanziazione significa la conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo di Cristo, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del suo Sangue. Questa conversione si attua nella preghiera eucaristica, mediante l’efficacia della parola di Cristo e dell’azione dello Spirito Santo. Tuttavia, le caratteristiche sensibili del pane e del vino, cioè le «specie eucaristiche», rimangono inalterate.

284. La frazione del pane divide Cristo?
La frazione del pane non divide Cristo: egli è presente tutto e integro in ciascuna specie eucaristica e in ciascuna sua parte.

285. Fino a quando continua la presenza eucaristica di Cristo?
Essa continua finché sussistono le specie eucaristiche.

286. Quale tipo di culto è dovuto al Sacramento dell’Eucaristia?
È dovuto il culto di latria, cioè di adorazione, riservato solo a Dio sia durante la celebrazione eucaristica sia al di fuori di essa. La Chiesa, infatti, conserva con la massima diligenza le Ostie consacrate, le porta agli infermi e ad altre persone impossibilitate a partecipare alla Santa Messa, le presenta alla solenne adorazione dei fedeli, le porta in processione e invita alla frequente visita e adorazione del Santissimo Sacramento conservato nel tabernacolo.

287. Perché l’Eucaristia è il banchetto pasquale?
L’Eucaristia è il banchetto pasquale, in quanto Cristo, realizzando sacramentalmente la sua Pasqua, ci dona il suo Corpo e il suo Sangue, offerti come cibo e bevanda, e ci unisce a sé e tra di noi nel suo sacrificio.

288. Che cosa significa l’altare?
L’altare è il simbolo di Cristo stesso, presente come vittima sacrificale (altare-sacrificio della Croce) e come alimento celeste che si dona a noi (altare-mensa eucaristica).

289. Quando la Chiesa fa obbligo di partecipare alla santa Messa?
La Chiesa fa obbligo ai fedeli di partecipare alla santa Messa ogni domenica e nelle feste di precetto, e raccomanda di parteciparvi anche negli altri giorni.

290. Quando si deve fare la santa Comunione?
La Chiesa raccomanda ai fedeli che partecipano alla santa Messa di ricevere con le dovute disposizioni anche la santa Comunione, prescrivendone l’obbligo almeno a Pasqua.

291. Che cosa si richiede per ricevere la santa Comunione?
Per ricevere la santa Comunione si deve essere pienamente incorporati alla Chiesa cattolica ed essere in stato di grazia, cioè senza coscienza di peccato mortale. Chi è consapevole di aver commesso un peccato grave deve ricevere il Sacramento della Riconciliazione prima di accedere alla Comunione. Importanti sono anche lo spirito di raccoglimento e di preghiera, l’osservanza del digiuno prescritto dalla Chiesa e l’atteggiamento del corpo (gesti, abiti), in segno di rispetto a Cristo.

292. Quali sono i frutti della santa Comunione?
La santa Comunione accresce la nostra unione con Cristo e con la sua Chiesa, conserva e rinnova la vita di grazia ricevuta nel Battesimo e nella Cresima e ci fa crescere nell’amore verso il prossimo. Fortificandoci nella carità, cancella i peccati veniali e ci preserva in futuro dai peccati mortali.

293. Quando è possibile amministrare la santa Comunione agli altri cristiani?
I ministri cattolici amministrano lecitamente la santa Comunione ai membri delle Chiese Orientali che non hanno comunione piena con la Chiesa cattolica, qualora questi lo richiedano spontaneamente e siano ben disposti.
Per i membri delle altre Comunità ecclesiali, i ministri cattolici amministrano lecitamente la santa Comunione ai fedeli, che in presenza di una grave necessità lo chiedano spontaneamente, siano ben disposti e manifestino la fede cattolica circa il Sacramento.

294. Perché l’Eucaristia è «pegno della gloria futura»?
Perché l’Eucaristia ci ricolma di ogni grazia e benedizione del Cielo, ci fortifica per il pellegrinaggio di questa vita e ci fa desiderare la vita eterna, unendoci già a Cristo asceso alla destra del Padre, alla Chiesa del cielo, alla beatissima Vergine e a tutti i Santi.

Per approfondire


Nell’immagine: Pieter Paul Rubens, L’istituzione dell’Eucarestia (particolare), 1630-1650, Museo diocesano di Ancona, licenza CC BY-SA 4.0.