La consulta medica approva il miracolo di Edvige

Il 2017 continua a riservarci delle novità nella causa di Edvige Carboni.
L’iter di beatificazione della nostra concittadina continua la sua corsa verso il suo traguardo. Giovedì 23 novembre, presso la Congregazione delle Cause dei Santi, si è riunita la Consulta Medica Vaticana per esprimere il proprio giudizio sui miracoli utili per le beatificazioni dei Venerabili Servi di Dio. Tra di essi è stato esaminato anche il miracolo attribuito all’intercessione della Venerabile Edvige Carboni, ed è stato approvato.
Accadde nientemeno che nel lontano 1954, ma il processo fu avviato in diocesi solamente nel 1987. Tra i medici sentiti ci fu persino il dott. Giuseppe Segni, figlio del Presidente della Repubblica Antonio Segni. Terminato in fase diocesana, il processo “Super miro” approdò subito presso il Dicastero Vaticano, seguendo lentamente la sua corsa, ma senza intoppi. Si potrebbe anzi dire di essere arrivato prima il miracolo che il decreto di Venerabilità sulle virtù, in quanto i primi due periti medici, il dott. Casciani e il dott. Marciani, si erano già espressi favorevolmente tra il 2012 e il 2013, quindi quattro-cinque anni prima che la Congregazione delle Cause dei Santi si esprimesse sulle virtù di Edvige Carboni e il Sommo Pontefice firmasse il decreto di Venerabilità, nello scorso 4 maggio 2017.
Ma in un iter di Beatificazione è quest’ultimo ad avere la precedenza, non il miracolo. Si è quindi lasciato per un po’ di tempo in disparte, sino alla fine dello scorso mese di maggio.
Un miracolo, per essere definito tale, deve essere scientificamente non spiegabile e la guarigione deve essere pressoché istantanea, completa e duratura. I presunti miracoli – non le semplici grazie – attribuiti alla nostra Venerabile erano diversi e tutti notevoli, ma ad andare avanti fu questo scelto sin dalla fine degli anni Ottanta. Tutti gli altri che dunque giacevano nel cassetto giuridicamente decadono e non saranno più ritenuti utili per il proseguimento dell’iter di canonizzazione, in quanto, per la beatificazione era sufficiente la promozione di uno soltanto. Ma, a partire da giovedì 23 dello scorso mese di novembre 2017, si ricomincia con la raccolta di nuovi presunti miracoli da tenere in considerazione per la scelta di quello utile per la canonizzazione o santificazione. Siamo quindi tutti invitati – i pozzomaggioresi per primi – ad approfittare della potenza di intercessione della Venerabile Serva di Dio Edvige Carboni presso Dio. La si invochi con fede, perché sarebbe bello avere l’altro miracolo operato a Pozzomaggiore. Chiunque lo ottenga quindi, senza rispetto umano o vergogna, lo segnali o a me o al parroco. Sarà nostro compito far da guida nella raccolta della documentazione medica e spedirla poi in Postulazione.
Tornando alla bellissima notizia dello scorso 23 novembre, racconto brevemente quanto accaduto nel 1954 ad Alghero. Il signor Antonio Fois, nato nel 1908, era uno spaccapietre. Mentre lavorava, stando seduto a terra e intento a spaccare un grosso sasso con un acuto scalpello, inavvertitamente questo scivolò sull’alluce del piede destro che prese anche il colpo del grosso martello con cui il signor Fois lavorava. Nonostante l’onicectomia, la cauterizzazione e le varie terapie, il dito andò peggiorando fino ad assumere un colorito scuro. Giunse quindi la tumefazione e la suppurazione e la presenza di un grosso buco da cui fuoriusciva del liquido maleodorante. Il signor Fois non poté più calzare scarpe per mesi né tantomeno uscire di casa e camminare. Era sposato e con tre figli da mandare avanti. Dopo dieci mesi di sofferenze e inutili terapie durante le quali sopravvenne anche l’osteomielite, arrivò infine la cancrena. Unica risoluzione al problema rimaneva l’amputazione della parte anteriore del piede. Il Fois si oppose con tutte le forze, dicendo di preferire la morte. Fu allora che, la mattina del 17 febbraio 1954 (secondo anniversario di morte di Edvige Carboni), la moglie Pischedda Rosaria Giacomina, Terziaria francescana, si recò a messa nella chiesa di san Francesco. Notata da fra Francesco Incones che la vide in lacrime, questi le si avvicinò chiedendole che cosa avesse. Al racconto della donna il frate laico le suggerì di invocare l’intercessione di Edvige Carboni, un’anima santa per la quale sarebbe stata celebrata, di lì a poco, la santa messa di suffragio. La donna promise di farlo ed è proprio al momento dell’elevazione che sentì dietro di lei una voce dirle: “Questo è il momento di chiedere la grazia che desideri”. La signora ubbidì e chiese il miracolo per il marito. La S. Messa fu officiata da Dott. Cuccuru Pasquale, di Pozzomaggiore. Terminata la celebrazione, la signora Fois fece ritorno a casa. Appena entrata, sentì il marito che la chiamava a gran voce, per cui si recò immediatamente da lui che trovò intento a sfasciarsi il piede in quanto non sentiva più alcun fastidio: in effetti il piede era completamente guarito, senza alcun dolore, di colorito roseo e soprattutto senza il buco dal quale fuoriusciva il pus. Immediatamente cercò le scarpe, le calzò ed uscì di casa “a provare il piede”, disse alla moglie. Ritornò a casa sul tardi, felicissimo. La sua guarigione fu quindi istantanea, completa e duratura, in quanto il signor Antonio tornò al lavoro con grande soddisfazione dell’intera famiglia. E questo fino alla sua morte avvenuta, probabilmente per infarto, nel 1975.
Questo il miracolo “promosso” per la Beatificazione della nostra Edvige Carboni. Per i prossimi mesi sono previsti altri due appuntamenti: il Congresso dei teologi e la Sessione ordinaria dei cardinali e dei vescovi che esamineranno il miracolo dal punto di vista prettamente teologico. Si prevede che il tutto si concluderà tra aprile e la prima metà di maggio. A quel punto verrà resa nota la data della cerimonia di Beatificazione, che potrebbe presumibilmente tenersi tra settembre e ottobre 2018.
La nostra comunità parrocchiale si dovrà quindi preparare spiritualmente a questo straordinario evento che, molto probabilmente, rimarrà unico nella sua storia. Purtroppo non mancheranno le spese. Contiamo quindi nella generosità di tutti e la collaborazione dei padri Passionisti e della Curia Vescovile.

Ernesto Madau

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