Simanari o Samanar nella storia civile e religiosa di Pozzomaggiore

Villa medioevale situata nell’attuale territorio del Comune di Pozzomaggiore, ai confini delle curatorie di Monteleone e di Cabuabbas. La regione fu oggetto di insediamenti di varie civiltà e precisamente:
a) quelle che ci hanno lasciato le tombe dei giganti (nel 1998 fu rinvenuta una stele di notevoli dimensioni).
b) i Fenici e poi i punici; a conferma di ciò nel 1918 fu rinvenuto un ripostiglio di circa 3000 monete di bronzo della zecca Sardo-Punica ivi esistente in località Antoni ‘e Ponte unitamente ad un esemplare di moneta bronzea attribuita alla Mauritania.

Dietro interessamento del medico Dr. Fernando le monete furono consegnate al sovraintendente regionale prof. Taramenni che le trasferì al Museo Nazionale di Cagliari dove sono tuttora (V. Taramelli scavi e scoperte vol. 4^ pagg. 105-110, Museo Nazionale Archeologico di cagliari, Prof. G. Lilliu pag. 28 relativa al periodo).
c) I Romani vi insediarono un oppidum che passò ai bizantini che l’incorporarono nei loro domini ad opera della potente famiglia maiorale Athen-Arcadu (cugini dei laccon, giudici di Torres ed in lotta con gli stessi per impadronirsi del Giudicato del Logudoro).
Innumerevoli sono i documenti antichi che parlano di Simanari fra i quali:
Villa Simanar – Biblioteca Sanctorum Italiae 75 (sec. XII e XIII)
Villa Simanes – Buforull y Mascarò (P.) Repartimento de Sardenya – Arch. Barcelona a. 1856 (pag. 656-861)
Ecclesia Sumanari – Sella Pietro – Relationes Decimarum Italiae n. 307 (a. 1341).
Ecclesia Sumanar – n. 812 (a. 1342).
Ecclesia Sumanar – n. 2865 (a. 1357-59).
Ecclesia Siminar – n. 2691 (a. 1357-59).
Ecclesia Sirimanno – n. 2718 (a. 1357-59).
Ecclesia Somanar – Scano Domanico – Codice delle relazioni diplomatiche fra la Santa Sede e la Sardegna – Roma libreria dello Stato, volume 2° pag. 535 e 550 DLXXIX. Ecclesia Siminar – Scano D. (come sopra) DLXXIX anni 1357-59.
Nelle bolle pontificie a iniziare da quella di Papa Pasquale II° (Anagni 4 Nov. 1113) si sancisce l’unità della Congregazione degli Eremi e dei Cenobi Camaldolesi assumendone la tutela apostolica (V.G. Vedovato Camaldolesi e la sua Congregazione – P. Tola C.D.S. Dissertationes Camaldulenses – Mittarelli – Soldani – Jaffe – Kehr – Schiapparelli – ed altri storici). Il tenore delle bolle papali quasi sempre è il seguente: Paschalis Episcopus servus servorum Dei venerabili filio a Guidoni Camaldulensi priori eiusque successoribus regulariter suhistituendis in perpetuum Grazia Deo super inenarrabili dono eius… item in Sardinia in archiepiscopatu turritano monasterium Sanctae Trinitatis de SACCARIA…. Onorio II (Laterano 7 marzo 1125) conferma al priore Giovanni tutti i possedimenti Camaldolesi fra i quali quelli sardi comprendendoli nella tutela apostolica… confirmamus, videliter in Sardiniae insula: Monasterium Sanctae trinitatis de Saccaria quod ex dono Costantini iudicis consententibus Azone Archiepiscopo et ceteris episcopis habatis, Ecclesiam Sanctae Eugeniae in loco qui dicitur Simanar simil eum ipsa curte, ecclesias Sancti Michaelis et Sancti Laurentiis in loco qui dicitur Vanari, Ecclesias Sanctae mariae et sancti Johannis in loco qui dicitur Altaser, ecclesiam Sanctae mariae in loco qui dicitur Contra, ecclesias Sancti Iohannis et Sancti Symeonis in loco qui dicitur Salvenero cum omnibus suis pertinentiis, ecclesiam Sancti Nicholai de Trullas, ecclesiam Sancti Petri de Scano, ecclesiam Sancti Pauli de Controiano. Ad hec adiacenses statuimus, ut monastice observantie ordo in prefetis ecclesiis a vobis constitus a nullius homis protervie commutatur…. (Tola pag 205 – Vedovato pag 188).
Innocenzo Secondo da Pisa 22.4.1137 (Tola pag. 211-212, Vedovato 1137).
“Incumprensibilis et ineffabilis confirma in perpetuum” quanto sancito dal suo predecessore…. in Samanar Ecclesiam Sanctae Eugeniae.
Eugenio terzo: San Genesio 7-2-1146 o 1147 (Tola pag. 215, Vedovato pagg 197-98 e 200) conferma quanto decretato da Onorio II e Innocenzo III a favore dei Camaldolesi con la protezione apostolica unitamente ai privilegi e le donazioni Religiosis desideriis Regularem vitam professum…. in Samanar Ecclesiam Sanctae Eugeniae.
Atanasio quarto: dal Laterano 28 gennaio 1154 dispose affinchè i Monasteri e tutti i possedimenti camaldolesi siano sotto la sua tutela e uniti…..
Ecclesiam sanctae Eugeniae in Samar (Vedovato pag. 207/208).
Adriano IV dal Laterano 19 Novembre 1154 conferma la protezione apostolica all’Ordine camaldolese ma non vi comprende la Chiesa di Santa Eugenia di Samar, mentre aggiunge: ecclesiam Sanctae Mariae in Octavia (Ottava vicino a Sassari) et Sancti Georgii de Onio (ora nell’agro di Pozzomaggiore) V. Sella Pietro Relationes Decimarum Sardiniae – anno 1341/1342.
Adriano IV dal Laterano 14 marzo 1155 (Tola C.D.S. vol. 1° pag. 219. Vedovato pag. 214-215) prescrive che nessuno osi intaccare l’unità della Congregazione Camaldolese e sancisce la tutela della Sede Apostolica “Offici Nostri”… Ecclesiam Sanctae Eugenie in Samanar.
Alessandro III da Anagni il 17 marzo 1175-76 (Tola C.D.S. vol. 1° pag 253. Vedovato pagg. 223-224) aggiunge ai noti possedimenti Camaldolesi il Monasterio di “Santa Maria di Urano” (diocesi di Forlimpopoli) salvo “iuris Ravennatis ecclesia” e conferma la protezione apostolica concessa dai suoi predecessori… Ecclesiam Sactae Eugeniae in Samanar includendovi anche Ecclesiam Sancti Petri in Olim.
Lucio III da Bologna il 7 luglio 1183-84 (Tola pag 253. Vedovato pagg. 230-33) conferma “Offici nostri” Placido Camaldolensi Priori…. in Perpetuum la bolla predecessorum nostrorum felicis memoria Paschalis, Onoriis, Eugeniae, Anastasis, Adriani et Alessandri Romanorum pontificum vestigiis… Ecclesiam Sanctae Eugeniae in Samanar.
Clemente III da Pisa il 23 dicembre 1187 (Tola pagg. 259-260) conferma la protezione data dai suoi predecessori all’Ordine Camaldolese… Ecclesiam Santae Eugeniae in Samanar.
Gregorio IX da Anagni il 28 giugno 1227 (Tola pagg. 339-340) conferma integralmente quanto deliberato dai suoi predecessori a favore della Congregazione Camaldolese… Ecclesiam Sanctae Eugeniae in Samanar.
Innocenzo IV il 29 novembre 1252 (vedi Tola C.D.S. Vol. 1 pag. 361) conferma le precedenti bolle pontificie a favore dei Camaldolesi… Ecclesiam Sanctae Eugeniae in Samanar. Questa è l’ultima bolla papale in cui appare Sant’Eugenia di Samanar.
L’Imperatore Ottone IV il 6 novembre 1209 in ficiclum riceve (come in precedenza stabilito dalla Santa sede) sotto la sua protezione l’Eremo di Camaldoli cum toto suo cunventu et cum universiis suis locis et possessionibus in specialem nostrae maiestatis protectionem recepimus dignum et congruum decernentes… in Insula Sardinia Monasterium Sanctae Trinitatis de sacraria, Ecclesiam Sanctae Eugeniae de Samar, aggiungendo “Monasterium” in Orrea….Signum Domini Nostri Ottonis quarti Romanorum Imperatoris Invictissimi.
Da quanto sopra esposto si evince l?importanza di Simanari e della Chiesa di Sant’Eugenia di cui rimane notevole documentazione storica nei vari condaghi e documenti degli archivi sardi, in Italia e nella Spagna e dei quali ci riserviamo di trattare prossimamente. Ci corre l’obbligo di anticiparvi che dopo lunghe ricerche effettuate in collaborazione e con l’ausilio di vari pastori, contadini, autorità religiose, militari e civili, studenti e laureati in varie discipline abbiamo potuto localizzare gli imponenti resti di quella che fu SIMANARI situata in una zona dell’attuale agro di Pozzomaggiore compresa fra le rovine della Chiesa bizantina di Santu Mighalli, quella di san Saturnino di Musidanu (o Mositano) e la grotta di Antoni ‘e Ponte in regione sos Furrighesos (dove nel 1918 fu rinvenuto il ripostiglio delle monete bronzee di cui abbiamo parlato in precedenza.
Auguriamo che l?Università degli Studi di Sassari, la Regione Autonoma della Sardegna, l’Amministrazione Provinciale di Sassari, la Quinta Comunità Montana, il Comune di Pozzomaggiore, la Curia Vescovile di Alghero/Bosa sotto l’alta direzione e sorveglianza della competente Soprintendenza Statale diano corso ad una adeguata campagna di scavi onde riportare alla luce una notevole ed importante parte della nostra storia civile e soprattutto religiosa anche in vista dell’elevazione agli onori degli altari (a Dio piacendo) della nostra concittadina la Serva di Dio Edvige Carboni.

Pasqualino Piu

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