Una mamma ci scrive…

Questo mio messaggio è rivolto a coloro che hanno avuto il coraggio di sottrarre la Madonna a una giovane splendida mamma, moglie, figlia e sorella che non c’è più, e che non poteva difendersi. (E’ così che si vede il vero uomo, complimenti!)
Non è l’odio che mi spinge a scrivere. Sono la mamma e, come mamma vi parlo.
Vorrei arrivare al profondo del vostro cuore, ma questa è un’autentica utopia.
In questo momento non riesco a provare neanche rabbia, ma solo una grande pena per voi: sì, avete capito bene: PENA, PIETA’.
Certo, in questo momento sorridete cinicamente, ma quando siete soli nell’intimità della vostra casa, mettetevi davanti allo specchio e guardatevi bene. Cosa vedete? Un uomo forse? NO! Un UOMO ha una dignità, dei valori, dei progetti, dei sogni, degli ideali, una sensibilità, amore per gli altri chi più chi meno.
Un uomo è colui che la mattina al risveglio, davanti a un nuovo giorno spalanca le finestre alla speranza. Un uomo prova delle emozioni, senza sentirsi debole per questo. Voi cosa avete di tutto questo? NIENTE! Siete completamente VUOTI. Provate soddisfazione soltanto facendo del male agli altri, procurando dolore. Alla fine cosa vi rimane? UN PUGNO DI MOSCHE. Ha davvero senso vivere così? A questo punto sarebbe preferibile nascere animali direttamente e non esseri spregevoli come voi che di umano avete solo l’involucro esterno.
La vita è un dono grandissimo, meraviglioso non sprecatela! Godetela nell’onestà. Fermate questa stupida, folle, inutile corsa verso il male e cambiate vita. Siete ancora in tempo. Solo così potete guardarvi di nuovo allo specchio, essere fieri di voi stessi, acquistare quella dignità che non conoscete: camminare a testa alta senza abbassare lo sguardo davanti a nessuno. Così avete soltanto il disprezzo degli altri, perché siete delle pecore nere che causano disonore al nostro meraviglioso paese di cui invece sono fiera e che non merita tutto questo.
Sicuramente non lo meritano neanche i vostri genitori che probabilmente sognavano qualcosa di meglio.

Rita Madau

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