Una scultura in pietra a ricordo delle Missioni popolari

L’aspirazione prima di ogni creativo è sempre quella di riuscire a visualizzare con forme e segni tangibili l’idea, base di ogni immagine racchiusa nel proprio bagaglio conoscitivo. Questa è la fondamentale difficoltà che ci attanaglia finchè con prove e sforzi vari non riusciamo in un modo o nell’altro a concretizzare.

L’esperienza della Madonna offerente il Redentore al pellegrino che entra (oppure, in segno di buon auspicio a chi esce) a Pozzomaggiore è stata molto interessante: dall’idea alla statua finita e ubicata sul globo terrestre mi ha profondamente provato non solo dal punto di vista tecnico ma soprattutto stilistico.
Ciò mi è stato imposto in via obbligatoria dalla scelta del tipo di materiale (trachite di Banari), presupposto importantissimo per consegnare al significato e al valore didascalico dell’intera immagine oltrechè all’incerto futuro un segno certamente inamovibile se non per diabolica mano umana.
La madre di tutti i credenti dona il frutto del ventre suo ad ognuno di noi affinchè cosciente del suo sacrificio si possa migliorare ed essere sempre più costruttori di pace.
La santa madre di Dio già apparsa diverse volte in varie parti del mondo ci chiede un maggior impegno non solo con noi stessi ma soprattutto rapportati agli altri.
Certo di tanta e chiara devozione della Comunità di Pozzomaggiore, concludendo, vorrei ringraziare attraverso queste poche righe tutti coloro che in un modo o nell’altro hanno contribuito, anche silenziosamente, all’adempimento di quest’opera.

Luciano Montanari

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