Aspettando l’alba del nuovo millennio

19 Agosto 2000: la grande veglia.
Uno dei momenti più toccanti e profondi che abbiamo vissuto durante questa settimana è stata sicuramente la grande veglia col Santo Padre.
Un’emozionante cerimonia che ha attraversato 2000 anni di storia cristiana partendo dalla figura di Maria, che col suo ha dato inizio al progetto di salvezza di Dio, e continuando col ricordo degli apostoli, che Gesù ha scelto come suoi testimoni, e di tutti coloro che hanno avuto il coraggio di proclamare, in ogni epoca, Cristo il Signore della vita fino al martirio.

Scopriamo così che le tematiche di questi 2 millenni, quali Perdono, Libertà, Giustizia, Santità sono tuttora vive e forti in noi, giovani di oggi, come dimostrano le testimonianze di Domingo, che ha perdonato gli assassini dei suoi familiari in una terra, l’Angola, martoriata da 25 anni di guerra civile; Aurora una ragazza rumena costretta a vivere la propria fede in clandestinità; Stefania testimone della speranza e della gioia in Cristo dei condannati a morte ed infine Massimiliano che ha trovato nella Parola di Dio una risposta chiara ai propri (e nostri) dubbi intravedendo il cammino verso la Santità.
Queste testimonianze, che seguono le orme di Pietro e Paolo, ci preparano alla lettura del Vangelo dove incontriamo un Cristo che interroga i propri apostoli, e con essi pure noi:
– “E voi chi dite che Io sia?”
– “Tu sei il Cristo” fu la risposta (Mc 8, 29). Questo è il tema che il Santo Padre approfondisce nel suo discorso mettendo in evidenza il rapporto dialettico di domanda e risposta tra Dio e gli uomini che è il principio del laboratorio di fede all’interno del quale ognuno di noi è chiamato a far maturare il proprio credo.
Inoltre sottolinea la difficoltà di credere nel mondo di oggi, difficoltà superabile solo con l’aiuto della Grazia che ci permette di uscire da questo stato di mediocrità aiutandoci a costruire una civiltà dell’amore.
Momento conclusivo della veglia è stata la consegna a noi giovani, provenienti dai 5 continenti, del Vangelo quale mandato per annunziare la parola di Cristo all’interno delle nostre civiltà.
Comunque al di là dell’ufficialità e della grandiosità della cerimonia ciò che rimarrà nel cuore saranno sicuramente tutti quei piccoli gesti e quelle grandi emozioni che il Papa ci ha trasmesso: come quando si è commosso nel vederci tutti lì riuniti o quando batteva ritmicamente le mani insieme a noi come un giovane in mezzo ai giovani.

Giuseppe Mannu e Daniele Santona

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