Gioia e potenza della croce

Benediciamo il Signore che ci ha visitato in questi giorni con il segno del suo amore: il Cristo crocifisso. Anche a noi, comunità di Pozzomaggiore Dio, che tanto ci ama, ha fatto sperimentare la potenza della croce.

La Comunità di Sindia ci ha consegnato la Croce dell’Abbazia di Corte per tre giornate giubilari. Una gran parte della Comunità parrocchiale ha accolto l’invito di andare incontro processionalmente all’ingresso del paese dopo la celebrazione della Santa Messa nella quale è avvenuta la vestizione dei Confratelli della santa Croce, rinati dopo tanti anni di assenza dalla Parrocchia. La processione è stata aperta da numerosi fanciulli dalle varie associazioni parrocchiali, dal coro sardo di Pozzomaggiore, dalla Croce verde, dai ministranti, dal coro dei giovani, dal Parroco P. Quintino e da don Castagna e da un numerosissimo gruppo di fedeli che si univano alle preghiere ed ai canti.
Parecchi ammalati sono stati trasferiti con le carrozzelle lungo il tragitto percorso dai confratelli che portavano l’effige di Gesù in Croce.
Rientrati nella Chiesa parrocchiale c’è stata una lunga veglia di preghiera animata dal Coro sardo e da invocazioni preparate dai giovani.
La Chiesa era gremita e si notava soprattutto l’intensa partecipazione dei presenti.
Entrambi i giorni la Chiesa è rimasta aperta anche di notte fino alle ore 22 e qualche gruppo ha adorato il vessillo della nostra salvezza.
La seconda giornata è stata caratterizzata al mattino da una via Crucis nella quale è stato chiesto perdono di tutti i peccati personali, individuali e comunitari. E’ stato chiesto perdono in particolare per i peccati di tutta la Comunità… delle violenze e soprusi in famiglia tra marito e moglie e tra genitori e figli… delle divisioni tra famiglie, parenti e contrasti tra adulti e giovani… per il disprezzo e le ostilità tra di noi, mancanza di rispetto e sfiducia reciproca; per le ostilità e i contrasti tra i vari gruppi, nonchè per la mancanza di collaborazione… per i peccati che hanno spezzato la comunione tra noi… contro la dignità umana, per le nostre arroganze e le nostre presunzioni… per i peccati contro i diritti fondamentali della persona umana: nostra indifferenza verso i malati, gli anziani e le persone sole…per i peccati contro la sacralità della vita… La Croce dal fondo della Chiesa procedeva portata da due fedeli fino all’altare dove è stata nuovamente intronizzata. Ad ogni due stazioni della Via Crucis veniva spenta una delle sette candele che raffiguravano le nostre colpe, le nostre debolezze, le nostre fragilità che volevamo spegnere, con l’aiuto del Signore, dalla nostra vita.
Nel pomeriggio tutti i Sacerdoti della forania hanno ascoltato e perdonato i penitenti che hanno voluto prepararsi per una conversione in preparazione al Giubileo che si poteva, per concessione di S.E. Mons. Vescovo, usufruire in questi tre giorni. Alle ore 19 è stata concelebrata la S. Messa, presieduta da Mons. Niola, da tutti i sacerdoti presenti. Il popolo di Dio devotamente si è avvicinato alla santa Eucaristia. Sarebbe stato bello se tutti, veramente tutti, si fossero uniti a questo gioioso momento di pace e di amore.
La terza giornata in mattinata, è stata tutta un’adorazione alla S. Croce dei vari gruppi parrocchiali e delle zone del paese divisi in gruppi come come nel periodo delle Sante Missioni di Novembre.
Il centro delle meditazioni è stato l’adorazione di Gesù in Croce e la frase: “Se qualcuno vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua”.
Per questo non ci sono eccezioni e dispense. Gesù ci invita a fare quel che ha fatto Lui facendo una scelta di umiltà. Comunque prima di accettare la croce è necessaria una disposizione interiore dell’animo. Altra profonda meditazione e preghiera è stata sulla frase di Gesù: “Ecco io vengo per fare, o Dio, la tua volontà”. Questo continuo e generoso di Gesù e la sua obbedienza fino alla morte. In questi giorni abbiamo ulteriormente capito che Gesù ci chiama a seguirlo sul cammino verso la croce anche se non sempre si sente chiara la sua voce. Ma crediamo in Lui e vogliamo che non la nostra ma la sua volontà si compia fino in fondo. Con la Santa Messa finale e il bacio della croce abbaziale abbiamo chiuso il triduo con sentimenti di affetto, di riconoscenza e di seri propositi perchè il passaggio di Cristo qui da noi non sia stato vano.
In fine abbiamo accompagnato in processione e in preghiera fino al bivio di Padria la Croce che poi abbiamo consegnato alla Comunità di Padria. E’ stato un vero pellegrinaggio a piedi, durante il quale abbiamo potuto sperimentare la fatica del camminare, ma anche la grande, immensa gioia interiore che solo il Crocifisso sa dare.

Lidia Alasia

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