Festa di colori in Piazza S. Pietro

“Carissimi giovani, ragazzi e ragazze, della XVa Giornata Mondiale della Gioventù, benvenuti a Roma”. E’ questo il saluto iniziale che il Santo Padre, dal suo arrivo da San Giovanni in Laterano, ha rivolto a noi giovani presenti in Piazza San Pietro.

Lo hanno accolto i vari inni delle diverse Giornate Mondiali della Gioventù svoltesi nelle varie parti del Mondo (Manila, Denver, Parigi ecc.).
Questa XVa Giornata Mondiale ha avuto inizio con il suono di corni e con le varie testimonianze dei rappresentanti dei cinque continenti.
Nel suo discorso iniziale il Santo Padre ci ha invitato a seguire l’esempio dei santi Pietro e Paolo, ossia ad essere due olivi piantati sul solido terreno, due lampade che ardono davanti al Signore della storia. Il Papa ha donato due ceri accesi a quattro giovani, i quali li hanno posti ai piedi delle statue dei Padri della Chiesa, proprio per indicare che anche la nostra luce dovrebbe risplendere davanti al mondo.
I cinque continenti sono stati salutati con il gioco dei colori: verde per l’Africa, rosso per l’America, giallo per l’Asia, arancione per l’Oceania ed il blu per l’Europa. Ciascuno di noi sventolava il cartoncino del proprio continente, formando così un immenso arcobaleno di colori.
Concludendo il suo discorso il Papa ha posto a noi giovani una domanda: “Che cosa siete venuti a cercare?”. O meglio: “Chi siete venuti a cercare?”.
La nostra risposta non può essere stata che una sola: “Siamo venuti a Roma per cercare Gesù Cristo, che per primo viene a cercare noi”. Celebrare il Giubileo significa proprio incontrare Gesù, il Verbo che si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi.
Durante i giorni di questa GMG abbiamo avuto un’alleata, Maria madre di Cristo e madre nostra, verso la quale il Papa nutre una grande devozione.
Adesso che ognuno è rientrato nei propri paesi e alla vita di ogni giorno, rimangono nei nostri cuori e nella nostra mente i ricordi, i volti, le lingue, i colori, i sorrisi ed i gesti dei giovani che abbiamo incontrato in ogni angolo di Roma. Ma rimane soprattutto il mandato missionario che il Santo Padre ci ha consegnato alla conclusione di queste giornate, ossia ad essere fuoco vivo ed ardente, che incendi i cuori dei nostri fratelli.

Manuela, Donatella ed Elena

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