Lettera dalla missione indiana

Cari fedeli e caro P. Quintino,
vi scriviamo dalla nostra casa di Samayapuram in India dove si trova il nostro Seminario (Arulagam) e la parrocchia dedicata a Santa Maria Madre di Dio: questo è stato il primo luogo e ufficio che il vescovo ci ha affidato nel 1994. Subito dopo ci ha consegnato anche la scuola diocesana, ugualmente intitolata alla Madre di Dio, che si trova in un villaggio vicino. Si tratta di Pallividai, dove in questi anni abbiamo fatto un buon lavoro di rinnovamento.
Ve lo raccontiamo in grandi termini, anche perchè sappiamo che il P. James Rosario ha già detto tutte queste cose durante la sua permanenza a Pozzomaggiore.

La St. Mary’s School di Pallividai è composta di una serie di basse costruzioni, a un piano, che seguono la parte esterna della proprietà. Tre di esse sono aule, altre sono edifici vecchi e cadenti, che prima servivano per la cucina e per gli incontri (ora questi edifici sono stati abbattuti).
Quasi all’ingresso, ma spostata a destra, la cappella che prima serviva per la messa domenicale, come aula magna e per gli esami. Infatti, essendo abbastanza capiente, si potevano tenere dentro varie classi.
La popolazione scolastica, da molti anni, si aggira intorno alle 860 unità, dato che le classi sono 18 (2 maschi e 2 femmine per le 8 classi della scuola dell’obbligo più due classi di scuola superiore femminile), ma naturalmente ci sono molti che si perdono per strada, specialmente le bambine e ogni anno le due prime sono di almeno 50 bambini l’una, dato che lo stato considera una classe solo a partire da questi numeri.
Il primo grande lavoro fu quello di recintare in maniera efficace il terreno, in quanto prima oltre che campo di pascolo per le mucche serviva come attraversamento per tutti e quindi non c’era alcuna sicurezza per i bambini né per le cose.
Dopo la recinzione, cominciò il più grande lavoro, ossia la costruzione di un nuovo edificio per facilitare la continuazione dello studio delle ragazze. Infatti, sono queste che vengono maggiormente penalizzate dalla povertà e dalle necessità delle famiglie. Costruendo la scuola e offrendo loro molte facilitazioni, come borse di studio e sostegno scolastico, le ragazze sono state incentivate a continuare la frequenza. Con la costruzione della scuola femminile che si chiama St. Mary’s Girls High School, il nostro complesso ha ottenuto grande riconoscimento e sono molte le famiglie che vorrebbero scrivere i bambini alla nostra scuola perchè c’è continuità, perchè sono seguiti, perchè spesso anche i genitori vengono convocati. L’edificio è assai grande, a due piani, nel secondo piano c’è una grande aula che ora servirà come biblioteca oltre che Aula Magna, ci stanno dentro tutti gli alunni, ma senza sedie, seduti per terra, come è tradizione in India. Oltre alle classi della scuoia superiore femminile nell’edificio ci sono le aule di varie classi della scuola dell’obbligo, le più alte, perchè le aule sono confortevoli, ci sono i banchi con le sedie e più spazio.
Ora, quasi all’improvviso, le autorità scolastiche ci hanno imposto di costruire la scuola superiore per i ragazzi, pena la decadenza del riconoscimento già ottenuto per le ragazze. Così abbiamo dovuto metterci d’impegno, pensando a chiedere un prestito per potere presentare il nuovo edificio per il nuovo anno scolastico che comincerà il 3 giugno prossimo. A questo punto l’intervento della Provvidenza è stato grande e si è presentato a noi sotto la forma della vostra offerta che in un solo atto ci ha permesso di far fronte alla spesa senza dovere ricorrere alle banche.
Oggi, il lavoro esterno è finito e comincia la posa dei pavimenti. Alla fine di maggio devono consegnare il lavoro. Questo edificio non è così grande come il precedente, è a un solo piano ed è formato da quattro grandi aule, ma è predisposto perchè si possa costruire un secondo piano quando sarà necessario. Cosi quando voi leggerete questa lettera, probabilmente noi staremo alla conclusione dei lavori.
La vostra offerta copre quasi per intero la spesa dei muratori, poi secondo le usanze nostre, si devono aggiungere gli impianti elettrico e idraulico. Come pure tutti i mobili, sedie, tavoli e le attrezzature didattiche. Comunque queste spese sono coperte dai contributi per il sostegno scolastico a distanza, che noi abbiamo preferito alla adozione a distanza individuale, perchè in questo modo si possono fare interventi consistenti e a favore di tutti gli alunni. E magari si pagano nel corso dell’anno.
Questa nostra lettera vuole dirvi grazie ufficialmente e vorremmo che anche voi poteste vedere con i vostri occhi la gioia degli alunni e soprattutto l’opportunità che viene loro data per la vita, quella di fare dei passi avanti nella cultura che significa dare maggiori speranze di una vita degna di essere vissuta. Vi ricorderemo alla inaugurazione e poi manderemo tramite il P. Generale delle foto e forse anche una videocassetta perchè possiate ammirare l’opera grande fatta con i vostri sacrifici. Chissà che un domani, qualcuno di voi insieme al P. Quintino, non possa venire ad ammirare di persona l’edificio che è stato costruito e a ricevere il nostro ringraziamento. Sarebbe una bellissima sorpresa.
Dirvi la nostra gratitudine, può sembrare piccola cosa, la affidiamo alla parola del Vangelo, alla valutazione che lo stesso Gesù fa dell’obolo della vedova, perchè sappiamo che molti di voi hanno fatto sacrifici per aiutarci. Ebbene il Signore non guarda alla quantità dell’offerta, che è stata grande, ma guarda alla grandezza del cuore che è stata splendida. Possa il Signore ricompensarvi con la sua misura.

P. Maschio Mascamghas omd., Direttore
P. Vincenzo Molinaro omd.

Samayapuram, 15 Maggio 2002

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