Latteria: puntare sulla qualità per contrastare la crisi

Pozzomaggiore (SS) paese delle piazze e case nobiliari, 79,52 kmq, confini con 7 comuni di 3 diverse provincie, 56 km dal capoluogo, 438 slm, fa parte dell’Unione di Comuni “Mejlogu” che poi vuol dire terra di mezzo.
Le prime tracce di un agglomerato urbano risalgono all’anno 1000 sorto intorno alla chiesetta di Santa Croce, primo luogo di culto della comunità. Pozzomaggiore, “Putumajore” paese degli innumerevoli pozzi, dove fino agli anni 60 nelle amene colline più vicine al paese si praticava un’agricoltura intensiva, tanto che nel periodo del raccolto si potevano vedere anche 3 o 4 trebbie lavorare incessantemente.
Grazie ad un’attenta selezione del patrimonio zootecnico protrattosi nel tempo, la pastorizia è diventata l’attività principale, tanto che il patrimonio ovino conta circa 25000 capi suddivisi in tutto il territorio.
Pozzomaggiore paese dei poeti, dei generali, degli eroi della patria, dei martiri del dovere; il paese dei 47 nuraghi, delle bellissime chiese; il paese dei terreni fertili, dell’acqua; il paese della gente orgogliosa e laboriosa; il paese dei cavalli; il paese della prestigiosa “Premiata Latteria Sociale Cooperativa” un fiore all’occhiello, un’azienda che da sempre immette sul mercato un prodotto di alta e variegata qualità, un biglietto da visita di tutto rispetto per il nostro paese, una sicurezza, se pur con alti e bassi, per gli oltre 150 soci conferitori, un lavoro per gli oltre 15 dipendenti senza considerare i lavoratori dell’indotto.
E’ grande l’orgoglio quando, dicendo che sono originario di Pozzomaggiore, spesso mi sento dire “Ci vado per acquistare i vostri formaggi che sono speciali”. Formaggi che troviamo negli scaffali delle aziende multinazionali.
Come è noto la latteria venne fondata nel lontano 1924, i 45 soci fondatori misero le basi all’attuale industria che ancora oggi è fra le prime come quantità e qualità di prodotto in Sardegna.
Il mercato purtroppo è saturo, e la crisi contingente impone sensibili riduzioni della domanda, su cui incidono in maniera importante l’immissione nel mercato di prodotti delle multinazionali straniere, neanche simili per qualità ai nostri. Multinazionali che con una pubblicità insistente, che è l’anima del commercio, riescono a piazzare prodotti di dubbia origine e qualità incerta, causando gravi diseconomie.
Il primo presidente fu il dr. Arru Bartoli nonno dell’attuale socio Giannetto Arru Bartoli. Ricordo anche la presidenza del dr. Giovanni Meloni, Salvatore Peralta, Giorgio Piu, Giorgio Foccis e tanti altri ancora che mi scuseranno se non cito, fino ai giorni nostri quando dal 2000 ricopre la carica Giuseppe Corongiu con grande impegno e orgoglio e che con il Consiglio di Amministrazione porta avanti, non senza difficoltà, le politiche economiche della latteria.
Purtroppo non tutto va liscio, così come spesso accade in ogni organizzazione imprenditoriale.
Ci sono le leggi di settore che impongono disposizioni a dir poco incomprensibili e non realizzabili.
Ci sono i regolamenti dell’Unione Europea, tavoli nazionali e regionali, che per la loro applicazione richiedono investimenti bulgari, ci sono ahimè! regole incomprensibili di difficile applicazione.
Poi e non ultimo ci sono le imposizioni degli organi di controllo che, giustamente, richiedono la completa osservanza delle disposizioni regolamentari specie quando si tratta di industrie di produzione di alimenti.
A tal proposito, e voglio solo sfiorare l’argomento, l’ordinanza con la quale il Procuratore della Repubblica di Bari disponeva il sequestro in tutto il territorio nazionale della ricotta tipo “Frescolina” che ha interessato anche la nostra latteria, per poter in sede di autotutela determinare i motivi dei casi di listeriosi umana verificatisi negli Stati Uniti, è stata revocata da tempo in quanto sono state accertate, a seguito di severi controlli, le garanzie sanitarie per i consumatori. Infatti nei nostri prodotti i risultati delle analisi hanno garantito la qualità e pertanto potranno essere liberamente commercializzati.
Nonostante il grave momento che vive la nostra economia, la Latteria Sociale Cooperativa, ne siamo certi, riuscirà a superare la crisi, a guardare e ad andare avanti grazie alla qualità dei nostri prodotti risultato dell’impegno profuso dai dirigenti, dal personale e dalla fiducia che ripongono i soci che nel 2011 hanno consegnato per la lavorazione oltre 4 milioni di litri di latte, trasformati nei latticini che tutti conosciamo ed apprezziamo da sempre.
Allora veramente guardiamo avanti! Il futuro nostro e dei nostri figli è e deve essere nostra responsabilità, di un paese unito e coeso; e la latteria Sociale ha un ruolo strategico. Crediamoci!

Tonino Pischedda

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