Bentornata Edvige!

Arrivo spoglie Edvige Carboni

Sabato 25 maggio Pozzomaggiore ha festeggiato l’arrivo delle spoglie della futura Beata

Una cittadina festante, fiorita, colorata ha accolto le spoglie della figlia di Pozzomaggiore, Edvige Carboni, ritornata al suo paese dopo novant’anni da quell’addio commosso che l’ha vista trasferirsi nel Lazio per raggiungere la sorella Paolina. Alle 10 del mattino l’Arca contenente i resti della futura Beata sono giunti nel sassarese scortati dalla Fraternità della Misericordia di Alghero. Ad attenderla una folla devota e impaziente di riabbracciare spiritualmente la compaesana che, con la sua vita virtuosa e santa, ha portato beneficio non solo ai pozzomaggioresi, ma a tutte le persone che ha incontrato, aiutato, incoraggiato.
In migliaia hanno percorso le vie del paese nel silenzio e nella preghiera, quasi come ad accompagnare Edvige lungo le strade nelle quali è cresciuta, invitandola a prendere visione dello sviluppo stesso che Pozzomaggiore ha avuto nel corso dei decenni. Ma quella processione sapeva tanto di benedizione per una realtà che, da oggi in poi, potrà avere l’onore di custodire quel “corpo” plasmato dalla sofferenza, ma anche dalla gioia dell’incontro quotidiano con Dio. Nel percorso in tanti hanno rivolto un saluto lanciando petali di rosa, segnandosi con il segno della Croce, frantumando piatti colmi di grano e fiori (come da tradizione locale), abbellendo le finestre e i balconi con drappi e ricami, ponendo sul ciglio delle strade piante, nastri colorati, striscioni testimonianti il “benvenuto” alla Venerabile. Il canto a tenore dei cori ha reso omaggio ad Edvige con i versi dei gosos composti per la straordinaria occorrenza: canto festoso che ha ripercorso la storia della prossima Beata.
Il momento più toccante è stato sicuramente il passaggio dell’Arca di fronte alla casa della Carboni, meta di tanti pellegrini da tutta l’Isola. Quel luogo che abbiamo imparato a conoscere nella semplicità e nell’umiltà delle azioni così comuni a tante donne dell’epoca: dall’arte del ricamo alla tessitura, dalla pulizia della casa alla preparazione dei pasti, dall’accoglienza degli amici alla premurosa attenzione per i familiari.
Ed infine l’ingresso nella chiesa di San Giorgio, dimora orante e spazio di conversazione e confronto con il divino per Edvige, omaggiato con un lungo applauso da parte dei presenti. Omaggio condiviso dal Clero diocesano, rappresentato dal Vicario Generale Mons. Giuseppe Curcu, dalla Comunità dei Passionisti, ai quali è stata affidata la guida della parrocchia, dal Movimento Parrocchiale Edvige Carboni che tanto ha lavorato per giungere a questo prestigioso risultato, dalla Confraternita di Santa Croce, dal Coro, da tutte le Associazioni e gruppi di Pozzomaggiore, dall’Amministrazione comunale, dalle realtà di Sassari e Calangianus che non sono volute mancare all’appuntamento… e tante altre ancora.
Mons. Curcu, che ha presieduto la Santa Messa a causa dell’assenza imprevista del Vescovo Padre Mauro Maria per motivi di salute, ha espresso nell’omelia parole di elogio e riconoscenza per tutta la Comunità. «In sardo abbiamo un termine che possiamo rivolgere ad Edvige “Benennida!” che richiama la sua storia, e la sua storia è la vostra storia, sia passata, sia che deve realizzarsi a partire dal 15 Giugno (ndr giorno della Beatificazione). Ci sarà quindi una storia successiva di cui oggi siamo consapevoli di poter vantare una testimonianza. Il ritorno della futura Beata – ha affermato il Vicario Generale – diventa un’occasione per ricomprendere la nostra storia personale, come la storia di tutta una cittadina: fatta di premesse, di vicinanza, di cristianesimo. Edvige è vissuta qui. Qui è maturata la sua vita, qui è stata accompagnata a partire dalla famiglia, dalla comunità parrocchiale, da tutto ciò che ha vissuto. Il suo ritornare qua diventa un’occasione per riscoprire tutti quei luoghi dove ha avuto la possibilità di realizzarsi, di diventare Serva di Dio, di diventare Beata, di diventare Santa, speriamo, al più presto!». E leggendo, insieme ai presenti, questo importante avvenimento, il Vicario ha invitato a rileggere, attraverso Edvige, la vita cristiana di ognuno: «Accogliamo l’eredità di Edvige e la trasmettiamo a coloro che verranno. Ella, pur desiderosa di abbracciare la vita religiosa, ci testimonia come sia bello stare vicino ai nostri cari dando un po’ del nostro tempo. Sono caratteristiche che oggi si stanno progressivamente oscurando, ma che lei fa rinverdire con tutto quello che voi avete manifestato affettuosamente nei suoi confronti. Le grazie e i miracoli arriveranno… e oggi un primo miracolo è avvenuto con l’unità che si respira in tutto il paese. […] Quanti momenti della vita di Edvige davanti al crocifisso. E li che ha trovato forza, coraggio e disponibilità, non per fare cose straordinarie – anche se ha ricevuto le stimmate – ma attraverso la sua vita quotidiana, all’affezione al proprio dovere, è diventata una cristiana Santa, convinta, che oggi ci da buona testimonianza!». Ed infine l’augurio «Che la sua presenza sia fonte di Grazia, ma non perché Edvige faccia niente di straordinario, ma perché lei ci porta a Gesù, al Padre e allo Spirito».
Al termine della Celebrazione Eucaristica tutti i fedeli presenti hanno salutato personalmente le spoglie mortali della Carboni, nell’attesa del giorno nel quale la Chiesa mondiale la venererà come Beata.

Giuseppe Manunta

Leonardo Riu

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