Impegno della Caritas Parrocchiale per un Natale al servizio degli ultimi

Il 17 novembre u.s. si è tenuta la riunione per ricostituire il gruppo Caritas parrocchiale e per procedere alla nomina dei vari responsabili circa l’organizzazione, le visite domiciliari, l’individuazione delle necessità (singole o familiari di qualsiasi genere!), il supporto a livello Sacramentale ed a livello sociale, ecc..
Sono stati nominati:
Direttrice: Mariella Fancello – segretaria e cassiera: Caterina Casule – consigliera: Giuseppina Pais – gestione viveri per la mensa comunitaria: Pietrina Cuccuru – ritiro derrate alimentari dal centro di distribuzione diocesano: Mariella Fancello e Franco Filippi.
Questo articolo è, dunque, il primo che in qualità di Direttrice scrivo facendolo coincidere proprio con l’approssimarsi delle festività natalizie.
Gesù ha detto: “I POVERI LI AVETE SEMPRE CON VOI”; ciò vuole ricordarci che anche a Natale, ma non solo a Natale, dobbiamo tenerli presente e prodigarci, con grande spirito di carità, servizio e riservatezza affinché per loro il Natale non sia soltanto il 25 dicembre ma… ogni giorno dell’anno! Si, Gesù DEVE nascere nelle famiglie dei poveri, degli “ultimi”, come nelle nostre (!) ogni giorno dell’anno.
Allora, voglio già iniziare con un progetto ambizioso: chiedo ad ogni allevatore la carità del dono di un agnello per i poveri affinché anche loro, almeno a Natale, possano assaggiarne il “gusto” in ogni senso; chiedo ad ogni produttore di olio 1 solo litro di olio perché questo è uno degli alimenti più difficili da reperire; chiedo ad ogni pasticcere un pacco di dolci perché i dolci fanno parte del superfluo e MAI nessuno ne dona ai poveri (tra i quali ci sono anche dei bambini!); chiedo ad ogni bambino il dono di uno dei suoi giocattoli (purché in buono stato) affinché anche i bimbi poveri possano giocare almeno da questo Natale in poi; chiedo ai produttori di vino 1 solo litro di vino così che i poveri possano brindare, come noi, alla nascita di Gesù con un buon bicchiere e con gioia; chiedo ai proprietari di negozi alimentari, frutta e verdura di voler donare qualcosa per il pranzo natalizio dei poveri; chiedo ai proprietari di negozi di abbigliamento qualche capo da far indossare ai poveri per venire alla Santa Messa di Natale con il vestito nuovo in modo che non si veda che sono poveri; chiedo… a tutte le persone di buona volontà di voler contribuire, anche con un semplice fiammifero, a dare ai nostri poveri di Pozzomaggiore il segno tangibile dell’attenzione e dell’affetto dei propri compaesani e, ricordiamo, che anche un solo fiammifero può servire per accendere una candela laddove non è stata pagata la bolletta della luce e, nel contempo, a riscaldare un cuore che per tutto il resto dell’anno è rimasto al buio della propria indigenza e solitudine. Non pensiate che le mie siano parole di esagerazione: al contrario, parlando con moltissimi di voi che mi leggete (e non) sento parole di enorme meraviglia poiché nessuno immagina in quali miserevoli condizioni si svolga la quotidianità di circa 40 famiglie della nostra comunità. Fidatevi, non racconto storie… magari!!!!
Se, come io sono sicura conoscendovi da ormai 11 anni (!), ogni Pozzomaggiorese vorrà essere con me e tutto il gruppo Caritas “Buon Samaritano”, potremo dire di aver VERAMENTE celebrato il Santo Natale e che VERAMENTE Gesù Bambino non è entrato SOLTANTO nei nostri presepi ma anche nei nostri cuori e di là è stato donato ai fratelli che sono meno fortunati di noi. Santo Natale a tutti voi.

Mariella Fancello

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In ricordo di Angelo Arru

Se fossi stato tu a scegliere te ne saresti andato proprio così, senza disturbare nessuno e senza pesare su nessuno, invece il Signore ha scelto per te, ti ha chiamato a se in un baleno in una fresca mattina di settembre mentre tutti si preparavano per la festa.
E’ proprio vero che a nessuno è dato di sapere né il giorno né l’ora in cui il Signore decide di chiamarci, sappiamo solo che le valigie devono essere sempre pronte.
Il Signore ha voluto che ti addormentassi proprio in quella piazza dove eri vissuto da bambino, dove eri cresciuto e dove trascorrevi le tue giornate di lavoro.
Nonostante il lavoro ti impegnava tutta la giornata ti sei formato una bella famiglia dove, era evidente a tutti, regnava la concordia, il dialogo ed il rispetto. Hai curato per anni l’impegno nella pubblica amministrazione e ti sei adoperato perché la festa di San Giorgio nostro patrono continuasse ad essere presente in paese.
La tua passione per il canto non era venuta mai meno, eri una prima voce potente ed adamantina e, dopo 15 anni con il coro di Pozzomaggiore, avevi contribuito alla fondazione del “Concordu Planu e Murtas”.
Ma il Signore ha preferito chiamarti lassù e ci piace pensare che hai trovato tanti amici autentici ed un coro in cui potrai cantare le lodi in eterno.
Non so perché babbo e mamma ti avevano chiamato Angelo, ma ora sei l’angelo che protegge tua moglie e la tua bambina, e col tuo sostegno e la tua preghiera certamente riusciranno a trovare la consolazione e la forza per affrontare la vita senza di te.
Per tutti quelli che tu hanno conosciuto rimane lo sgomento per una morte così improvvisa, la tristezza per il distacco e forse il rammarico per non aver fatto in tempo a chiederti scusa per qualche torto che ti era stato fatto.
Sono sicuro che da lassù tu pregherai per tutti noi e noi ti ricorderemo con quel tuo sorriso bonario ed ironico con cui ci accoglievi sempre e dovunque.

Graziano Arru

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AAA Cercasi obrieri per san Cristoforo

Carissimi concittadini,
come voi sapete la prima domenica di Agosto si festeggia san Cristoforo e come ogni anno il nostro grande problema è trovare persone che con impegno e devozione vogliano pendere come obrieri la nostra bandiera. Sappiamo che anche altri comitati del nostro paese hanno il nostro stesso problema ma, credeteci, affrontare per diversi anni una festa in tre sole persone è difficilissimo per tutti gli impegni che comporta (questua, funerali, bandierine, addobbo chiesa e camion, pulizia chiesa, rinfreschi, pranzi, ecc.).
La nostra festa è arrivata alla quindicesima edizione, noi abbiamo fatto il possibile per renderla sempre presente, ma siamo arrivati purtroppo al punto che da soli e senza l’appoggio di collaboratori, e sopratutto obrieri, non si va da nessuna parte.
A malincuore, e con enorme dispiacere, abbiamo deciso che se non ci saranno obrieri o persone che voglio collaborare la festa e bandiera di san Cristoforo dovrà fermarsi.
Il Comitato confida nella nostra fede.
Non facciamo morire questa nostra e vostra festa.

Cordiali saluti,
il Comitato

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Pozzomaggiore e i suoi parroci

Si è concluso da pochi giorni l’anno sacerdotale che Benedetto XVI ha voluto sottolineare per vivere in pieno la gioia dei doni che lo Spirito ha dato e da alla chiesa di cristo e a tutta l’umanità.
Il santo Padre esorta ad essere veri testimoni del Vangelo fino al martirio ed invita alla preghiera e alla penitenza.
Il nostro Vescovo parla ai sacerdoti della Diocesi dicendo: “Oggi più che mai abbiamo bisogno di un nuovo stile di vita nelle nostre comunità, occorre quindi rievangelizzare i vari ambienti di vita e contagiare della gioia del vangelo uomini e donne che camminino insieme con noi e invita i sacerdoti ad essere capaci di accogliere e di comunicare in una società così complessa, post-moderna, e con coloro che, non senza fatica, la abitano, comunità più missionarie e dinamiche, orientate non solo a continuare la tradizione, ma a cercare coloro che non hanno mai creduto, coloro che non frequentano o che si sono allontanati. Termina l’esortazione ai sacerdoti invocando la luce e la forza dello Spirito Santo per essere veri testimoni della Parola, della Gioia e dell’Amore del Cristo risorto”.
Anche la nostra comunità di Pozzomaggiore ha avuto numerosissime vocazioni sacerdotali che hanno accolto con pienezza la loro vocazione e si sono donati al servizio della Comunità ed ognuno, secondo i doni ricevuti, sono stati di stimolo e di aiuto per una formazione piena e completa per una vita salda nella fede. Per tutti l’esempio più grande è stata la fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa e agli insegnamenti del magistero. Per motivo di spazio mi fermo a mettere in risalto solamente e brevemente le figure dei parroci che io personalmente ho conosciuto e con i quali ho avuto la grazia di poter collaborare molto da vicino.
Incomincio con la figura più lontana nel tempo, quella di dott. Angelico Fadda che fu sacerdote e maestro di grande spiritualità, uomo di grande intelligenza e intraprendenza e ricco di iniziative sociali e scolastiche rivolte ai giovani, alle donne, senza dimenticare la formazione cristiana ed umana.
Sotto la sua guida Pozzomaggiore fu nella Diocesi il centro più importante dell’Azione Cattolica. Fu pioniere delle scuole medie che iniziò e portò avanti anche con tante difficoltà. Dottor Fadda fu un uomo e sacerdote autentico, pensatore ed educatore, uomo di grandi idee che ha contribuito molto alla crescita morale e sociale del paese.
Don Costanzo Puddu ne assunse l’eredità, ha continuato nell’opera dell’unità della Comunità, partecipando lui stesso attivamente ai vari gruppi presenti e coinvolgendosi nelle varie situazioni a volte anche personali e della comunità come pastore attento.
Uomo di preghiera, curava molto la liturgia, e aveva il dono della parola e rendeva le omelie semplici, ma profonde. Uomo vero e autentico. Ha dato un forte impulso alla realizzazione dei lavori per quanto riguarda l’aspetto storico e monumentale della Chiesa per renderla sempre più accogliente come casa di Dio; caratteristica questa anche di P. Quintino che ha voluto sistemare tutte le varie chiese del paese, renderle accoglienti e funzionali e aperte.
Arriviamo quindi ai nostri giorni con la presenza del nostro caro P. Quintino, il quale è qui presente nella nostra Comunità ormai da circa 15 anni.
Forse gli è toccato di lavorare nel periodo più difficile della nostra società da definirsi ormai post-cristiana.
Una società in cui la voce di Cristo e della sua Chiesa non viene più ascoltata,una società dove la Chiesa non è più vista come luce-guida della vita privata e comunitaria; una società anzi che cerca in tutti i modi di infangare e mettere in cattiva luce la Chiesa e i suoi Ministri. Una società dove non è più di moda l’associazionismo (una volta l’arma vincente della Chiesa), ma al contrario dove regna l’individualismo più esasperato, e la “fede fai da te”.
P. Quintino arrivato da Roma con tanto entusiasmo si è subito calato nella realtà della nostra comunità lavorando sempre assiduamente anche materialmente. E’ aperto ai problemi dei giovani che segue costantemente realizzando e organizzando per loro sempre cose nuove per coinvolgerli e aiutarli a crescere nel cammino umano e di fede. Attento alle tradizioni del paese, ma forte nel rispetto degli insegnamenti e orientamenti della Chiesa. Per cui ha cercato con fermezza di purificare certe feste ed eventi religiosi da incrostazioni e contraddizioni, mettendo in risalto l’aspetto religioso e spirituale. Cerca di cogliere tutte le realtà che interpellano il nostro paese vivendo l’esperienza del servizio insieme con la sua comunità con speranza, gioia e dolore; capace di cogliere da ognuno di noi germi di bene. Vuole essere pastore attento e premuroso senza distinzione alcuna in ascolto, in preghiera e in cammino con la sua comunità per scoprire ogni giorno il progetto di amore che Dio ha posto su ciascuno di noi.
Concludo ringraziando di vero cuore il Signore per il dono di questi tre parroci con i quali ho lavorato con tanta stima ed entusiasmo. Questi sacerdoti sono uniti da un unico scopo: quello di aiutare la popolazione a vivere autenticamente la propria fede cristiana in spirito di comunione e di servizio; in mezzo a tante difficoltà e incomprensioni, vivendo la loro missione con dedizione assoluta, voglia di creare una comunità vera e unita, e con tanta fede e speranza.

Lidia Alasia

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